Il cibo spazzatura riduce il quoziente intellettivo dei bambini

cura del Prof. GiuseppeDi Fede, Medico Chirurgo, Specialista in Nutrizione e Dietetica Clinica, Docente c/o il “Master di Nutrizione Umana” dell’Università di Pavia, Direttore Sanitario dell’Istituto di Medicina Genetica e Preventiva di Milano.

Secondo una recente ricerca, condotta da un gruppo dell’Università di Adelaide, e pubblicata sull’ultimo numero dell’European Journal of Epidemiology, i bambini alimentati con diete sane in età precoce svilupperebbero, nel tempo, un quoziente intellettivo leggermente superiore, rispetto ai coetanei cresciuti con “diete spazzatura”.

Lo studio, che ha avuto come campione oltre 7.000 bambini, ha esaminato il legame tra le abitudini alimentari dei bambini a 6 mesi, 15 mesi e due anni, e il loro quoziente d’intelligenza (QI) a otto anni di età.

Sono stati analizzati una vasta gamma di modelli alimentari, valutando: gli aspetti tradizionali, le modalità di preparazione, l’utilizzo di prodotti freschi o preparati, l’allattamento al seno, il consumo di “cibi spazzatura” e di quelli verso i quali potrebbe esistere un’intolleranza.

Poiché nei primi due anni di vita la dieta fornisce le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo del sistema nervoso, scopo dello studio è stato quello di analizzare il reale impatto delle abitudini alimentari sul QI dei bambini.

I risultati mostrano che i bambini allattati al seno a sei mesi e, alimentati con una dieta sana e regolare a 15 e 24 mesi (dieta ricca di legumi, frutta e verdura) hanno manifestato, a 8 anni, un QI superiore di due punti rispetto ai bambini cresciuti con una dieta ricca di biscotti, cioccolato, dolci, bibite e patatine fritte nei primi due anni di vita.

Sembrerebbe che un effetto negativo possa essere determinato anche dall’assunzione in età precoce di alimenti già preparati industrialmente e ricchi di conservanti e/o additivi alimentari, ma a questo riguardo i risultati appaiono discordanti.

Le evidenze raccolte sottolineano la necessità di nutrire i bambini con cibi sani fin dai primi anni di vita. Un’alimentazione corretta contribuisce, infatti, al completo sviluppo delle facoltà psichiche. Importante, inoltre, un apporto corretto di acidi grassi della serie omega 3/6, derivati da pesce e verdura, per favorire lo sviluppo generale del bambino e del sistema nervoso centrale.

Anche se le differenze di QI non sono esorbitanti, è stato comunque dimostrato il ruolo cruciale dei modelli alimentari, adottati nel periodo dai 6 ai 24 mesi, per sviluppo cognitivo dei bambini.

Invitiamo a controllare l’alimentazione dei bimbi fin dai primi giorni di vita; fondamentale per lo sviluppo e il nutrimento del neonato è l’alimentazione della madre. Un’alimentazione corretta ed equilibrata, infatti, influenzerà la crescita del bambino, riducendo la possibilità di sviluppare allergie alimentari, dermatite, colite.

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